Il Comune di
Pescara ha stanziato i fondi per aprire la strada di accesso al Colle del
Telegrafo e ripulire l’area circostante. Si tratta del primo passo per la
costituzione del “parco archeologico” che vede impegnato l’Archeoclub di
Pescara sin dagli anni ’70. Infatti nel 1975 l’Università di Pisa – Direttore
degli scavi il Prof. Tommaso Di Fraia – scavò alcuni fondi di capanna situati
ai piedi del ripetitore situato sul colle.
L’Archeoclub di
Pescara diede, come sempre accade in queste occasioni, supporto logistico
(fondi, materiale di scavo, ecc..) e partecipò con i propri volontari: cito, a
memoria, Elena e Fulvio Di Cristofaro, Spartaco Amoroso ed il sottoscritto.
Nel 1976, nel
vicino Colle Pietra, i soci dell’Archeoclub di Pescara Luciana Di Nino e Carlo
Capperi segnalarono che, durante uno sbancamento, erano affiorati dei cocci. Il
sottoscritto si recò sul posto e recuperò una “kylix” di tipo buccheroide che
risulta essere la quarta recuperata in Abruzzo. I risultati scientifici sono
stati pubblicati sul Quaderno n. 7 del Museo delle Genti d’Abruzzo e, in tale
museo, il reperto è visibile.
Tutto questo per
dire che l’Archeoclub di Pescara è particolarmente “affezionato” alla collina
di Colle del Telegrafo e si augura che, al più presto, tutta l’area venga resa
“fruibile” al pubblico diventando una zona “didattica”.
Auspichiamo che,
nella fase di preparazione ed allestimento, l’Archeoclub di Pescara venga
coinvolto a pieno titolo dalla Soprintendenza Archeologica e dal Comune di
Pescara data la particolare considerazione che quest’ultimo ha attestato al
nostro sodalizio affermandone la “vocazione” archeologica.
Non va nemmeno
sottaciuto un aspetto storico di non poco rilievo. La Città di Pescara, dopo le
rilevanti scoperte romane (porto di Ostia Aterni, mosaico sulla golena del
fiume, cattedrale di Santa Croce in Gerusalemme) può vantare una origine che
affonda le sue radici sino nella lontana preistoria.
Michele
Del Castello
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